Scrivere poesie non è difficile
“Scrivere poesie non è difficile. Difficile è viverle” Charles Bukowski
Nelle leggende e nei romanzi i poeti sono giovani e belli, disposti a seguire la loro musa attraverso mille disagi fino alla morte. Anche nella vita a volte succede; a volte invece la poesia si nasconde nel cuore di persone che tutti i giorni fanno altre cose e la sera o la notte o in attimi rubati del giorno, scarabocchiano su quaderni e fogli sparsi parole e frasi che andranno a comporre il loro canto. E per ogni Wislawa Szymborska o Pablo Neruda ci sono mille anime senza nome che scrivono quasi solo per sé stesse, per sentire la propria voce prendere il suo posto nel mondo.
“Una poesia comincia con un nodo alla gola, qualcosa di sbagliato, una nostalgia, un mal d’amore” Robert Frost
A Dietro l’angolo vogliamo offrire uno spazio per dare voce ai nostri scritti, forse per la prima volta, e vedere cosa succede. Il circolo poetico è presentato da Mara Anta, poeta, che ci incoraggia alla partecipazione con queste parole: “abbiamo pensato ad un appuntamento per chi scrive le amate/odiate poesie e ancora non ha trovato il coraggio di leggerle davanti ad un pubblico o non ha avuto la fortuna di trovarne uno attento e interessato. L’idea è quella non solo di leggerle ma anche farle leggere ad alta voce da altri per avere la possibilità, ascoltando, di capire come meglio interpretarle e dove indirizzare l’attenzione. Saranno benvenuti scambi, osservazioni e critiche, senza dimenticare che i poeti, inutile dirlo, sono anche molto permalosi.”
Sarà possibile presentare le proprie composizioni o anche composizioni di altri che ci hanno particolarmente ispirato e influenzato.
“Ogni cuore canta una canzone incompleta, fino a che un altro cuore gli sussurra una risposta. Chi vuole cantare trova sempre una canzone. Al tocco di un amante, chiunque diventa un poeta.” Platone
Nella foto l’opera, Le coin de table, rappresenta la conclusione di una cena immaginaria cui partecipano otto personaggi, e venne esposta al Salon del 1872. I primi seduti da sinistra sono Paul Verlaine con il bicchiere in mano e il giovane Arthur Rimbaud dal viso grazioso rivolto verso Verlaine. Rimbaud dà le spalle a sei personaggi; i primi tre seduti sono: Léon Valade, Ernest d’Hervilly e Camille Pelletan; gli altri tre in piedi sono: Elzear Bonnier, Emile Blémont e Jean Aicard. Tranne Pelletan che è un politico, tutti gli altri sono poeti e vengono rappresentati con vestiti neri.